Questa economia circolare vede l’Italia all’avanguardia in Europa, con una quota di riciclo del 63,11%, più del doppio del target fissato dall’Unione Europea per il 2030, pari al 30%. E ha creato una “nuova economia” che, secondo una ricerca del Politecnico di Milano condotta lo scorso anno, genera un impatto economico di circa 1,4 miliardi di euro (che salgono a 2 miliardi considerando oltre al recupero e riciclo anche il riutilizzo), 6 mila posti di lavoro e soprattutto un “risparmio” nel consumo di CO2 di quasi un milione di tonnellate.
“Siamo convinti che il legno sia il materiale su cui puntare per un futuro ecosostenibile: naturale, sostenibile per eccellenza, circolare e riciclabile all’infinito”, dichiara il presidente di Rilegno, Nicola Semeraro. “Questa paralisi mondiale dovuta al Covid-19 – riflette Semeraro – ci costringe a rivedere i nostri stili di vita e le nostre scelte a tutti i livelli, di Governo, di impresa e anche individuali orientandoli ai valori e ai principi della sostenibilità, della protezione dell’ambiente e dell’ecosistema in cui viviamo. Quegli stessi valori ai quali da sempre si ispira l’azione di Rilegno”.
Il 2019 ha confermato il trend di “costante crescita, portando la raccolta gestita dal Consorzio al massimo livello mai raggiunto dal sistema”, afferma Semeraro, che vede per l’anno in corso “incognite dovute alla crisi sanitaria ed economica che stiamo attraversando”. “Sebbene questa importante crisi sia una realtà con cui ci confronteremo nei mesi a venire – continua il presidente – il sistema Rilegno non si ferma e non si è mai fermato, nemmeno nei mesi di lockdown, garantendo la raccolta e l’avvio al riciclo del legno in tutta Italia”.
“Già Henry David Thoreau 150 anni fa – conclude Semeraro – scriveva che ‘dalla Natura selvaggia dipende la sopravvivenza del mondo’. Il grande classico Walden, Vita nel bosco, è considerato capostipite della cultura dell’ecologia, della sostenibilità e del ritorno alla natura e noi di Rilegno ne trasmettiamo i valori”.