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FORSE NON TUTTI SANNO CHE… IL PELLET (II PARTE)


Alcuni anni dopo la prima intuizione del venditore di mangimi animali, sempre negli Stati Uniti, un giovane studente universitario (non sappiamo se a conoscenza o meno dell’invenzione originaria) pensò di usare la segatura di legno in modo nuovo, cioè pellettizzandola. In questo modo, sarebbe riuscito a risparmiare lo spazio per lo stoccaggio e, contemporaneamente, ad aumentare la resa calorica dei generatori di energia termica.  All’epoca, siamo nei primi anni ’70, non c’erano problemi di qualità in quanto i generatori esistenti partivano dal concetto che la legna entrava nelle grandi centrali per la produzione di energia, in grosse quantità con l’unico scopo di raggiungere un’alta produzione della stessa. Ovviamente non esistevano ancora le stufe per uso domestico: per vederle apparire per la prima volta nelle case, occorrono ancora un po’ di anni. Precisamente una ventina, quando in Canada (in cui il rigore degli inverni è davvero estremo) si realizzò il prototipo della prima stufa a pellet.

E in Italia? In Italia, inizialmente, questa scoperta venne presa con un certo scetticismo, poiché si pensava che questo materiale non avrebbe avuto lunga vita… Ma ovviamente le cose non sono andate così, e ve lo racconteremo nel nostro prossimo post!